INTERVISTA A NICK NERI, DIRETTORE PARTENRSHIP DI ONEFOOTBALL
Il 19 e 20 novembre, presso lo stadio Olimpico di Roma, per la settima edizione del SFS, si svolgerà un interessante panel intitolato: “Nuovi scenari di distribuzione e monetizzazione dei contenuti live e VoD by OneFootball”.
In calendario per martedì 19, tra le 10.15 e le 10.50 in Global Stage, ci saranno ospiti di rilievo quali Tommaso Bianchini (Chief Revenue Officer del Napoli Calcio), Marco Brusa (Gazzetta dello Sport) e Nick Neri (Direttore Partership di OneFootball).
La presenza di OneFootball, piattaforma leader nell’innovazione del calcio digitale, condurrà a riflessioni attorno a temi centrali come: il ruolo delle piattaforme OTT, l’importanza dell’engagement diretto con i fan, l’utilizzo dei dati per ottimizzare la distribuzione, nuove forme di revenue e l’impiego di pubblicità mirata. Per l’occasione, abbiamo avuto la possibilità di intervistare Nick Neri. Ecco cosa ci siamo detti:
Come vede l’evoluzione della partnership tra OneFootball e le leghe sportive nel rendere il calcio più accessibile ai tifosi globali?
OneFootball si propone come “la” piattaforma del calcio del presente e del futuro per portare contenuti calcistici sempre più coinvolgenti ai fan di tutto il mondo.
In quest’ottica il rapporto con i club, leghe e federazioni (li chiamiamo CLF) è cruciale per creare una connessione diretta tra il calcio giocato ed i tifosi. La partnership per distribuire la Serie A in UK, con il lancio di “Home of Serie A“, come anche l’accordo in esclusiva con il Napoli per creare il Napoli Summer Pass e mettere a disposizione le amichevoli estive in PPV, sono solo un assaggio della moltitudine di contenuti live e VoD che stanno arrivando su OneFootball. Da questa stagione gli oltre 160 CLF nostri partner possono creare un account sulla nostra piattaforma e distribuire, amplificare e monetizzare sia partite in diretta che video on demand. Questo rende sicuramente il calcio più accessibile ai tifosi e amplifica la passione per lo sport più bello del mondo.
Quali sono le sfide più importanti che le piattaforme digitali di calcio affrontano oggi nel creare valore sia per i fan che per i partner commerciali?
La sfida più importante che tutte le piattaforme digitali di sport, non solo di calcio, devono affrontare (e stanno tentando di vincere da anni) è quella della sostenibilità economica, secondo i propri punti di vista e obiettivi. Ci sono player a diversi livelli, con diverse scale di valori: dai broadcaster tradizionali ancora in grado di sostenere investimenti multimilionari, alle piattaforme di distribuzione come OneFootball, che lavorano su parametri distinti e possono diventare partner strategici, non solo per club, leghe e federazioni (es. il Napoli SSC, che ha sperimentato con le amichevoli e infatti è qui a testimoniare la propria soddisfazione); ma anche i broadcaster come SKY e DAZN che, ad esempio in Germania, hanno aperto il proprio canale su OneFootball e demandano a noi l’offerta della PPV su alcuni diritti strategici.
Il problema è tutto nella marginalità, che fino a oggi è stata elusiva per la maggior parte dei player, infatti abbiamo visto l’ingresso di disruptors come Amazon e Apple, che non fanno della commercializzazione dei contenuti il business primario e vedono lo sport streaming come commodity di offerte più ampie. A mio avviso, il mercato è ancora in evoluzione e troverà un assestamento in favore dei competitor che sapranno trovare un equilibrio sostenibile tra offerta, promozione dei contenuti, e monetizzazione degli stessi. Il coinvolgimento dei partner commerciali, inseriti in modo sempre più “seamless”, diventa fondamentale in questa equazione, ammesso che la piattaforma riesca a creare, misurare e distribuire il giusto valore per tutti gli stakeholders. OneFootball sta trovando questo equilibrio integrando diversi revenue streams che vanno dal B2B con il digital advertising, al DTC con il PPV dell’ OTT streaming fino all’introduzione del marketplace.
In che modo OneFootball utilizza la tecnologia e i dati per migliorare l’esperienza dei fan e aumentare il coinvolgimento degli utenti?
OneFootball è la piattaforma leader del calcio e tramite il nostro algoritmo, abbiamo creato un’esperienza personalizzata intorno al tifoso, a partire dalla squadra di club, lega o nazionale scelta. Su questa base, proponiamo ai fan contenuti rilevanti, come: risultati in tempo reale, ultime notizie, formazioni, ecc. Quindi, abbiamo i dati di prima parte tramite il processo di onboarding e riusciamo attraverso le notifiche push, che l’80% dei nostri fan hanno attivato (visto che forniamo solo contenuti rilevanti), ad accedere all’home screen bloccato degli oltre 20 milioni di utenti che abbiamo registrato. Questo è un enorme vantaggio competitivo, perché ci permette di utilizzare questi dati e accessibilità, non solo per l’advertising ma anche per rendere l’esperienza utente sempre più immersiva. Abbiamo di recente lanciato il nostro loyalty program (OneFootball Club) che permetterà di guadagnare token o acquistarne per accedere a esperienze immersive sulla nostra piattaforma. Riteniamo che questa sia la naturale evoluzione di quello che veniva chiamato “Web3” e che ha vissuto un periodo di stallo in seguito alla crisi del mercato crypto e dei token, ma ha un alto valore di coinvolgimento dei fan.
Qual è la visione di OneFootball per il futuro dei contenuti calcistici e come pensa che evolveranno le esigenze dei tifosi nel prossimo decennio?
OneFootball è già per molti aspetti la piattaforma di riferimento del calcio per i contenuti tradizionali: generiamo centinaia di migliaia di contenuti in 6 lingue su base mensile e trasmettiamo oltre 40.000 partite live su base annuale. L’obiettivo è quello di diventare il one-stop-shop per il calcio a livello globale per qualsiasi contenuto o servizio. A questo proposito stiamo integrando il marketplace per permettere ai tifosi di acquistare il merchandising della propria squadra senza mai lasciare l’ambiente OneFootball. In futuro aggiungeremo altre funzionalità come il ticketing e potenzialmente il betting per poter servire i tifosi e soddisfare qualsiasi esigenza. Quindi, abbiamo ovviamente l’obiettivo è di incrementare il numero di utenti, ma al tempo stesso anche aumentare l’Average Revenue per User (ARPU) per rendere più profittevole il nostro business. Penso che la competizione tra piattaforme e broadcasters, porterà i tifosi ad avere a disposizione numerose alternative di consumo, in base ai propri gusti, esigenze e potere d’acquisto. Sicuramente assisteremo ad un progressivo innalzamento del livello tecnologico richiesto dagli utenti, come l’integrazione esperienze più immersive di AR, VR (es. Apple Vision Pro, Xtadium- MetaQuest VR) e l’integrazione di dati e statistiche nel live streaming assistite dall’ AI. Purtroppo, non sempre le aspettative sono accompagnate dalla disponibilità di pagare un “premium price” quindi sarà sempre più stringente l’esigenza di attingere alle risorse di partner commerciali per campagne integrate per sostenere la profittabilità della distribuzione dei contenuti.
I tradizionali modelli di broadcasting stanno quindi gradualmente lasciando spazio a soluzioni più flessibili, personalizzate e accessibili. Un ruolo fondamentale, in questo senso, viene svolto dalle tecnologie digitali e dall’integrazione di nuove strategie di monetizzazione. Non resta altro che partecipare al SFS per comprendere il futuro della fruizione calcistica e le opportunità di crescita per club, leghe o stakeholder di settore.