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La FIGC e una comunicazione (da notte) magica

Tra i tanti panel presenti al SFS, quello con Giovanni ValentiniResponsabile dell’Area Revenue e vice segretario generale della Federazione Italiana Giuoco Calcio – ha analizzato l’evoluzione comunicativa che ha coinvolto negli ultimi anni la FIGC. La discussione, moderata dalla giornalista Barbara Cirillo di DAZN, ha offerto uno sguardo approfondito sul cambio di paradigma comunicativo adottato a partire dal 2018, in seguito alla mancata qualificazione ai Mondiali.

L’esigenza era chiara: rilanciare l’appeal della nazionale e attrarre un pubblico sempre più vasto, spostando il focus dal risultato sportivo a una narrazione più ampia e coinvolgente. Questo approccio ha permesso una crescita delle revenue indipendente dalla performance sportiva, grazie a un progetto strategico di lungo termine.

Un pilastro fondamentale della nuova strategia comunicativa è stato la creazione di contenuti autentici e originali. Grazie a un sistema produttivo interno, una vera ‘Media Factory’, sono stati prodotti materiali esclusivi, tra cui immagini dagli spogliatoi, riprese dagli allenamenti e trasmissioni di partite, dando vita a un archivio inimitabile.

La Media Factory ha inoltre portato alla nascita di VivAzzurro TV, una piattaforma freemium che offre una vasta gamma di contenuti: dalle partite delle nazionali giovanili a quelle dell’Under 21, fino al dietro le quinte esclusivo. Gli obiettivi futuri includono l’espansione dell’offerta, con la trasmissione della Serie B femminile e una gara di Serie D ogni settimana.

Un elemento chiave del nuovo corso è stata la trasformazione culturale all’interno dell’area ricavi della FIGC. Da un fatturato annuo di 35 milioni di euro si è passati a 120 milioni, grazie a un approccio innovativo e strutturato. Questo risultato è stato ottenuto investendo su alcuni asset di importanza fondamentale per la FIGC, come dichiarato dallo stesso Valentini.

Questi ha infatti sottolineato: “Da 10 milioni di follower siamo a 18 in totale sulle piattaforme, comunicando verticalmente su ciascuna ma comunque differenziandoci. Siamo stati la prima federazione a creare per le partite all’estero la virtual advertising con feed in italiano sulla RAI. Le nostre parole chiave sono headcount – perché investiamo nel capitale umano –, brand – fondamentale per non perdere contatto col mercato – e credibilità – per progetti innovativi che producano risultati”.

Guardando al futuro, la Federazione punta a contaminare il proprio brand con influenze provenienti da altri mondi e dimensioni, consolidando il legame con le giovani generazioni. Progetti come i 34 live show in-house, che hanno raggiunto circa 12 milioni di spettatori unici, e il coinvolgimento di leggende del calcio, mirano a ricreare quel senso di appartenenza alla maglia che si era affievolito negli ultimi anni.

In un panorama sempre più competitivo, la FIGC continua a innovare, costruendo un modello comunicativo che unisce tradizione e modernità, con l’obiettivo di affermarsi come esempio di eccellenza nel panorama calcistico internazionale.