SFS24: SUPERLEGA, SOSTENIBILITÀ E CALCIO DEL FUTURO
Il dibattito attorno alla Superlega non si è mai spento del tutto. Negli ultimi tre anni, il calcio è stato attraversato da un confronto che ha messo in luce visioni opposte: da un lato il “calcio della gente e del popolo”, dall’altro il “calcio dei ricchi”. Ma è davvero così semplice tracciare una linea tra bene e male? Probabilmente no, e questo è uno dei motivi per cui il futuro del calcio resta un tema divisivo, con generazioni che si confrontano su idee diverse per innovare uno sport che oggi sembra faticare a coinvolgere appieno i suoi tifosi.
Durante l’SFS24, si è discusso di come rendere il calcio più sostenibile e attrattivo per le nuove generazioni. Sul palco, il CEO di A22 (azienda promotrice del progetto Superlega), Bernd Reichart, e il direttore di Tuttosport, Guido Vaciago, che hanno analizzato le criticità attuali e le possibili soluzioni.
I club devono essere più vicini agli interessi dei tifosi: è stato questo uno dei punti centrali emersi dal confronto. Oggi, la competizione non è percepita come eccitante quanto dovrebbe essere. La sensazione è che il sistema attuale stia allontanando i tifosi, rendendo l’accesso al calcio sempre meno equo. A questo si aggiunge il problema dei costi elevati, che portano molti appassionati a ricorrere a soluzioni alternative, come la pirateria.
Bernd Reichart ha dichiarato: “In termini economici, ci sono meno fan che pagano di più. Questo modello è insostenibile. La soluzione è offrire piattaforme vantaggiose, accessibili e a prezzi ridotti, capaci di rispondere alle esigenze dei tifosi”.
Un altro elemento cruciale è la necessità di migliorare l’esperienza della fanbase. Secondo Reichart, la creazione di una piattaforma dedicata non solo potrebbe incrementare l’engagement, ma anche introdurre una cornice di contenuti che vada oltre la partita stessa. In questo contesto, le big tech potrebbero svolgere un ruolo fondamentale, come già accade in NBA e NFL, dove piattaforme proprie permettono alle leghe di costruire connessioni dirette con i propri tifosi.
Questo approccio potrebbe essere esteso anche al calcio femminile, che oggi soffre di una visibilità ridotta. “Il momento di agire è ora”, ha affermato Reichart, sottolineando che modelli basati su adv, sottoscrizioni e una strategia direct-to-consumer (D2C) rappresentano una strada interessante.
Non sono poi mancate, durante il panel, le critiche rivolte al format attuale. La nuova Champions League non sembra convincere tifosi e addetti ai lavori, che lamentano una perdita di competitività e attrattività. “Si è creata una disconnessione tra i club e la competizione, e i tifosi sono nostalgici dei vecchi format”, ha evidenziato il CEO di A22.
Anche la calendarizzazione è stata un tema centrale. L’eccessiva densità degli impegni rischia di compromettere la qualità del prodotto calcio. Secondo A22, un calendario equilibrato dovrebbe essere frutto di un processo più trasparente, coinvolgendo anche i giocatori e garantendo maggiore autonomia decisionale ai club. Questo è uno dei punti cardine del format Superlega, che punta a offrire più trasparenza e un maggiore protagonismo ai partecipanti.
Con la sentenza della CGUE e la proposta della “Unify League” presentata nel dicembre 2024, si aprono nuovi scenari per il calcio europeo. Tuttavia, resta aperta la domanda su quale direzione sia la migliore per garantire un futuro sostenibile, coinvolgente e accessibile per il calcio.
Le prossime mosse, sia delle istituzioni tradizionali sia di realtà innovative come A22, saranno fondamentali per delineare il volto di uno sport che continua a essere al centro delle passioni di milioni di persone in tutto il mondo.