La Kings League si è imposta come modello comunicativo, e sportivo, della Football Industry in questi ultimi anni. Al SFS24, per l’occasione, è intervenuto Oriol Querol, CEO della Kings League Spagna, che in Global Stage è stato intervistato da Paola Marinone. Ecco cosa si sono detti:
Benvenuto Oriol. Hai rivoluzionato il mondo sportivo, e ne sei consapevole. Ma cosa è, concretamente, la Kings League?
Innanzitutto grazie per l’invito. Due anni fa ci fu la presentazione della prima lega spagnola, e da lì si. sono susseguite numerose cose.
L’idea nacque due anni fa, mentre lavoravamo a dei progetti con streamers e creator. Volevamo vedere l’engagement di questo nuovo prodotto sportivo; tutti noi amiamo il calcio, ma due anni fa la situazione era differente. Si pensava che il calcio non fosse sensibile alle esigenze delle giovani generazioni: le partite erano troppo lunghe, e i giovani perdevano interesse. Insomma, c’era una certa distanza tra il mondo del calcio e il pubblico della Gen Z. Noi abbiamo voluto imprimere un cambiamento per quanto riguarda il consumo del contenuto e il modo in cui il prodotto viene veicolato. Nel fare ciò, abbiamo sfruttato i creators che avevano già community avviate nel mondo dello streaming. Abbiamo quindi contattato i più importanti della Spagna e dell’America Latina, 12 in tutto, dando il via al progetto. Inoltre, abbiamo anche pensato a come migliorare l’esperienza dell’utente, e siamo tutt’ora in costante evoluzione anche se non possiamo competere con i canali tradizionali. Oltre a ciò, la nostra intenzione era quella di creare valore aggiunto per quanto concerne la professione dello streamer, che ha la facoltà di decidere di cosa parlare. L’obiettivo preposto è sempre quello di creare engagement. Con i ritmi frenetici di oggi, ogni due minuti c’è una novità, e i ritmi sono frenetici. Ad oggi, possiamo permetterci il diritto di decidere cosa cambiare e di metterlo in pratica.
Ricordo che i biglietti per la finale, in programma dopo tre mesi, erano già sold out. La cosa mi colpì particolarmente, devo essere onesta. Hai cifre da condividere riguardo quel momento?
I numeri sono impressionanti, hai ragione. In ogni lega abbiamo circa 3 milioni di persone che guardano ogni giornata, e sono stati registrati quasi 2 milioni di persone in occasione della finale mondiale disputata in Messico – la World cup of clubs -. Inizialmente c’era solo la lega in Spagna, e in 3 mesi abbiamo fatto sold out. Allora abbiamo pensato che dovessimo organizzare altri eventi; siamo stati al Camp Nou, al Wanda Metropolitano e ne abbiamo fatti sia indoor sia outdoor. Ieri abbiamo annunciato la finale allo Juventus Stadium, che sarà la prima finale della prima edizione della World cup of nations.
Come ti posizioni riguardo alle critiche rivolte ai giovani sulla loro bassa soglia di attenzione? E quanto, in questo discorso, centrano effettivamente i social network?
Noi ci rivolgiamo a generazioni che usano Tik tok e che seguono i creators. L’anno scorso siamo diventati la prima proprietà sportiva su Tik tok, e il rate engagement è stato incredibile. Tante persone sono disposte a guardare fino a 7 ore di live stream. Non è vero che giovani hanno una soglia bassa, il punto è che ci sono cambiamenti che si verificano in tempi brevissimi. Ad esempio, nella Kings League, al 18’ lanciamo un dado e in base al numero che esce viene creato un giocatore, oltre alla regola del golden gol. E tutto ciò è stato pensato proprio per mantenere alta l’attenzione del pubblico. In Spagna ora abbiamo anche Kings America, che ripropone il medesimo concept del Messico, e sta andando benissimo in termini numerici. Per noi è fondamentale avere una comunità streaming, su cui fare affidamento. L’Italia sarà un mercato interessante in cui investire, come anche l’Inghilterra.
Quando si dice che i giovani amano il calcio, a livello demografico, quali sono i numeri che i media tradizionali non riescono a cogliere?
Per quanto concerne la Kings League, il pubblico è prevalentemente maschile e gli streamer sono uomini dai i 25 anni in su. Poi, ci sono anche i bambini che partecipano. Quindi c’è una grande partecipazione familiare, che favorisce il contatto umano, il tutto in un clima conviviale. Inizialmente sono stato sorpreso a mia volta, perché non pensavamo funzionasse; ci aspettavamo maggior partecipazione dalla fascia 18-24. Per me, la cosa più bella successa in questi due anni è stato creare questo ecosistema, con molte persone che lavorano e credono in questo progetto. Qualcosa di vivo, non unicamente da trasmettere. Si ripropongono sfide e controversie simili a quelle della vita reale: dalle dispute in campo alle lamentele con gli arbitri.
Avete anche coinvolto leggende e giocatori che praticano uno sport diverso. Come è nata questa idea?
All’inizio ha fatto molto presa il pubblico giovane. La Kings League funziona perchè è come trovarsi in un gioco fantasy. Ci sono attività coinvolgenti a livello quotidiano; io stesso avrei sempre voluto gestire e organizzare le attività della mia squadra del cuore. Non volevamo mischiarci al football internazionale, ma valorizzare il nostro brand sfruttando leggende del calcio mondiale come: Ronaldinho, Pirlo, Shevchenko, Totti, Casillas e via dicendo. È stato un momento carino e interessante, con giovani che hanno avuto modo di giocare con vere e proprie leggende, ma come si trattasse di persone “normali”.
Quando una Kings League Italia?
Per l’Italia abbiamo grandi progetti, dato che in questo paese ci sono grandi campioni. Proprio ieri abbiamo fatto un evento con grandi calciatori del passato. In Argentina, ad esempio, pensano che il calcio tradizionale sia intoccabile, e non è stato facile come in Italia. Abbiamo annunciato una lega, e presentato le squadre. L’Italia ospiterà la Coppa delle nazioni nel 2025 a gennaio, nello stadio della Juventus.
Ieri avete annunciato la notizia, ma che aspettative avete in termini di partecipazione?
Penso che in Italia ci saranno ottimi feedback, con belli esempi di esperienze pregresse che già hanno funzionato. Due anni fa non ci avrei mai creduto, ma ora ho tanto hype.
E quale sarà la prossima tappa?
Come detto prima, l’Italia è stata annunciata a giugno, e le prossime leghe verranno annunciate questa settimana, di cui una molto grande. Il 2025 sarà un anno fondamentale in ottica di espansione. Poi, ogni stato è diverso, con determinate caratteristiche che vanno rispettare e analizzate.
In numeri, in Spagna avete fatto mezzo milione di iscritti e anche in Sud America. Che obiettivo avete?
E pensare che rispetto ad altri sport abbiamo ancora poche visualizzazioni. Nel calcio tradizionale tendiamo ormai a guardare solo gli highlits, o molti contenuti che passano sui reel di Tik tok. I contenuti sulla Kings League, in questo senso, aumentano esponenzialmente. Ma abbiamo comunque tante comunità fidelizzate in molti paesi diversi. Per adesso, contimao 68 squadre nel nostro ecosistema generale.
Se ti guardi indietro, di cosa sei più fiero e orgoglioso?
Nel 2023 abbiamo cominciato con la Spagna, poi abbiamo pensato la Queen’s League e la Prince Cup per un pubblico di bambini. Avevamo un nuovo gioco tra le mani e siamo contenti di quanto fatto fin qui. Sono fiero di avere creato questo ecosistema, persopratutto dopoaver visto quante persone lavorano con noi. La nostra community è in espansione continua.
Grazie
Grazie a voi, in bocca al lupo per tutto.
L’evoluzione della Kings League. Intervista a O. Querol
La Kings League si è imposta come modello comunicativo, e sportivo, della Football Industry in questi ultimi anni. Al SFS24, per l'occasione, è intervenuto Oriol Querol, CEO della Kings League Spagna, che in Global Stage è stato intervistato da Paola Marinone. Ecco cosa si sono detti: Benvenuto Oriol. Hai rivoluzionato il mondo sportivo, e ne sei consapevole. Ma cosa è, concretamente, la Kings League? Innanzitutto grazie per l’invito. Due anni fa ci fu la presentazione della prima lega spagnola, e da lì
L’impegno del calcio per la sostenibilità a 360°
Il SFS ha ospitato un panel dedicato alle tematiche della sostenibilità ambientale applicata al calcio a 360° e all'inclusività nei quadri dirigenziali delle società sportive. Presenti al dibattito Anna Sagarra in rappresentanza del Real Betis, Jenny Morris Direttrice del City Football Leadership Institute e Sarah Batters di London Lionesses. Rilevante l'impegno profuso dalla società spagnola del Real Betis con il progetto "Forever Green". "L'iniziativa ha raggiunto 600mila persone sui social media con 18 diverse attività realizzate nelle accademia internazionali. L'obiettivo è
Il bilancio sociale della LND
Nell’ambito del SFS 2024 la Lega Nazionale Dilettanti ha presentato il suo Bilancio Sociale. Presenti al Panel, moderato dalla giornalista Sky Roberta Noé, il Presidente della Lega Giancarlo Abete, il responsabile del CNEL Massimiliano Monanni e la cronista Rai Paola Severini Melograni. Il Presidente Abete ha spiegato con soddisfazione i numeri e i progetti realizzati dall’organo principale del calcio dilettantistico: “La Lega vanta attualmente 11.083 società, 62.739 squadre, oltre 1 milione di atleti di cui 700mila al di sotto dei 18
Nuove frontiere della riabilitazione: tecnologia al servizio del recupero
Tecnologia che cambia la biologia umana. Questo è stato il tema centrale del panel intitolato: "Sport & Tecnologia: il digitale a servizio di una nuova Teleriabilitazione", con qualificati professionisti di settore come Antonio Amati, Direttore Generale IT Almaviva, Franco Molteni, Direttore scientifico di Villa Beretta e Paolo Guidelli, Direttore Centrale INAIL. Oltre ai sopracitati, era presente anche l'atleta paralimpica Ambra Sabatini, medaglia d'oro a Tokyo 2020 e attuale detentrice del record del mondo. Il giornalista Massimo Caputi, nelle vesti di moderatore,
Come salvaguardare la salute dei calciatori
Un confronto di alto livello, serrato, intenso, pieno di aneddoti e dettagli tecnici è quello che si è svolto nel Football Stage di SFS di Roma tra i professori Ezio Adriani, del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma e Andrea Ferretti dell’Istituto di Medicina Sportiva del Coni. A mediare la discussione Piergiorgio Luciani dell’Institute of Sports Medicine and Science. Il tema del confronto è la salute fisica dei calciatori e la loro salvaguardia. La discussione si è basata su un concetto chiaro
Come valorizzare i contenuti secondo One Football
Il panel che ha aperto il Global Stage della settima edizione di SFS, ha visto protagonisti Tommaso Bianchini, Chief Revenue Officer del Napoli e Nick Neri, direttore partnership di One Football. L’incontro è stato moderato da Marco Brusa de “La Gazzetta dello Sport”. Il focus principale è stato legato alla distribuzione e monetizzazione dei contenuti live e Vod di One Football. Nick Neri ha posto l’accento sul ruolo delle piattaforme OTT e la fondamentale importanza dell’engagement degli utenti. “Il mercato dei diritti televisivi
Inaugurato il SFS24: “Un riferimento per tutta la Football Industry”, afferma il CEO Gianfilippo Valentini
Gianfilippo Valentini, CEO del SFS, ha ufficialmente inaugurato la settima edizione del SFS. In Footbal Stage, una sala piena di auditori ha ascoltato l’opening del “padrone di casa”. “Quest’anno abbiamo fatto delle sostanziali modifiche, sopratutto dal punto di vista organizzativo. Abbiamo ampliato tutta la parte espositiva, oltre ad aver lavorato con l’obiettivo di favorire quante più occasioni di networking possibili tra tutti gli stakeholder interessati. Voglio ringraziare gli oltre 75 partner che hanno voluto supportarci. Siamo ormai un riferimento per tutta
SFS E AIL INSIEME PER “DONARE ESPERIENZE”: LA CHARITY PARTNERSHIP PER I PAZIENTI EMATOLOGICI
Social Football Summit e AIL - Associazione Italiana contro Leucemie, linfomi e mieloma sono lieti di annunciare una nuova charity partnership volta a unire il mondo dello sport e la solidarietà, per sostenere e sensibilizzare il pubblico sui bisogni dei pazienti con patologie oncoematologiche. L’iniziativa “Donare Esperienze” rappresenta il cuore di questa collaborazione, che offre l’opportunità di regalare momenti indimenticabili legati al calcio ai malati ematologici e alle loro famiglie. Nell’ambito dell’edizione di quest’anno del SFS, il più grande evento dedicato all’incontro
AL SFS SI PARLERA’ DI CALCIO E INFORTUNI CON L’AIC
Il 19 e 20 novembre, allo stadio Olimpico di Roma, l’Associazione Italiana Calciatori (AIC) sarà protagonista di un panel intitolato: “Injury Time: il peso degli infortuni. Presentazione dell'analisi AIC sul valore degli infortuni”. L’evento, in programma per mercoledì 20 alle 9:30 in Football Stage, coinvolgerà Fabio Giuseppe Pioli - Direttore organizzativo AIC -, Umberto Calcagno - Presidente AIC - e Marco Piccinini - Collaboratore Pro AIC -. “Mi auguro che la situazione si possa risolvere in modo diverso non dovendo ricorrere
INTERVISTA A NICK NERI, DIRETTORE PARTENRSHIP DI ONEFOOTBALL
Il 19 e 20 novembre, presso lo stadio Olimpico di Roma, per la settima edizione del SFS, si svolgerà un interessante panel intitolato: “Nuovi scenari di distribuzione e monetizzazione dei contenuti live e VoD by OneFootball”. In calendario per martedì 19, tra le 10.15 e le 10.50 in Global Stage, ci saranno ospiti di rilievo quali Tommaso Bianchini (Chief Revenue Officer del Napoli Calcio), Marco Brusa (Gazzetta dello Sport) e Nick Neri (Direttore Partership di OneFootball). La presenza di OneFootball, piattaforma leader