Il valore sociale della Premier League: club e comunità locali al centro
La Premier League è molto più di un semplice campionato di calcio: dietro il suo successo planetario si cela un lavoro capillare a beneficio delle comunità locali, condotto in sinergia tra i club e organizzazioni dedicate. Di questo si è parlato all’SFS24 nel panel moderato da Stefano D’Errico, Senior Schools Education Officer Chelsea FC Foundation, che ha visto protagonisti Mike Summers, Chief Executive Palace for Life Foundation, ed Emma Joussemet, Head of Community Engagement Premier League.
Con 1,9 miliardi di persone che guardano la Premier League in tutto il mondo, il campionato inglese ha da tempo compreso l’importanza di investire in asset dal forte impatto sociale. Da oltre 30 anni, la Premier ha costruito un solido rapporto con le istituzioni locali, finanziando programmi comunitari e progetti di charity attraverso il Premier League Charitable Fund. Ogni club, infatti, è dotato di una propria fondazione benefica che opera a stretto contatto con la comunità di riferimento.
Emma Joussemet ha sottolineato come il focus principale sia rivolto ai giovani, con iniziative mirate ad alcune aree specifiche: scuole primarie, scuole secondarie e programmi post-educazione come la ‘Premier League Kicks‘, che coinvolge oltre cento club inglesi. Questi interventi, sfruttando anche l’influenza positiva dei giocatori, mirano a creare un senso di vicinanza e a generare un impatto tangibile su club, stakeholder e cittadini.
Summers ha poi offerto uno spaccato sul lavoro della Palace for Life Foundation, la charity legata al Crystal Palace, che genera una revenue annua di 3 milioni di euro, di cui un terzo proviene dalla Premier League. “Operiamo in scuole, comunità calcistiche e nel settore della disabilità, affrontando questioni come la salute mentale, soprattutto tra i giovani dai 16 ai 24 anni. Tutti i club di Premier sviluppano programmi simili”, ha spiegato Summers. Un esempio significativo è rappresentato dalle iniziative per coinvolgere le comunità musulmane e sud-asiatiche nel sud di Londra, con progetti di comunicazione mirata che rafforzano il legame tra club e territorio.
Tra le collaborazioni strategiche spicca quella con la BBC, grazie al progetto “Super Movers”, che utilizza il calcio come strumento per l’educazione e lo sviluppo delle comunità locali. Parallelamente, anche l’engagement nel calcio femminile è una priorità, con investimenti volti a sviluppare il talento e a rendere più accessibile lo sport per le giovani donne.
Se da un lato la Premier League può vantare un modello unico, dall’altro si riconosce la necessità di aumentare la consapevolezza su queste iniziative. “Investire nei programmi di finanziamento è essenziale per continuare a crescere, ma dobbiamo anche far conoscere il lavoro che facciamo a chi non ne è ancora consapevole” hanno concluso i due ospiti.
In un contesto come Londra, che ospita ben diciotto club, la cooperazione tra fondazioni, istituzioni e stakeholder si conferma la chiave per creare un impatto sociale duraturo e consolidare il legame tra calcio e comunità. Un esempio di eccellenza che continua a ispirare il panorama sportivo globale.