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La Rivoluzione Verde della Premier League: ESG, Innovazione e Passione per il Calcio
Durante un coinvolgente panel organizzato da SFS24, esperti e manager del settore hanno esaminato il ruolo cruciale della sostenibilità nel calcio, concentrandosi su come i club della Premier League stiano adottando strategie ambientali, sociali e di governance (ESG) per innovare e trasformare il loro modello operativo.
Il panel ha visto la partecipazione di figure di spicco come Tom Harris, Sustainability Manager Brighton & Hove Albion FC, Chris Goodwin, ESG Manager Chelsea FC, Caroline Carlin, Head of Clients and Sustainability Enovation Consulting e Kelsey Francis, Senior ESG Reporting and Communications Manager sempre di Enovation Consulting. I relatori hanno approfondito tematiche quali la riduzione dell’impronta ambientale, il bilanciamento tra obiettivi sostenibili e performance competitive, e l’utilizzo di dati e innovazione per creare un impatto duraturo.
Nel corso della discussione è emerso come la maggior parte dei 20 club della Premier League abbia implementato strategie ESG e policy dedicate. “Molte buone pratiche sono state messe in campo per creare un profilo ESG solido, e i club spiegano esattamente ciò che fanno”, ha dichiarato Kelsey Francis, sottolineando l’importanza di una comunicazione chiara per evitare il greenwashing. L’esperienza di Brighton, che lavora da oltre un decennio su progetti sostenibili grazie a nuove tecnologie e a un approccio strategico a lungo termine, è stata citata come esempio di successo, dove l’elaborazione di report dettagliati e l’analisi dei target sono elementi fondamentali.
Un ulteriore elemento evidenziato riguarda il trasporto sostenibile e l’esperienza del tifoso. “Il 75% dei viaggi verso lo stadio viene realizzato in termini sostenibili, con vantaggi come il trasporto pubblico gratuito per i fan”, ha spiegato uno degli interventi, illustrando come le politiche ambientali si integrino perfettamente con il miglioramento dell’esperienza degli spettatori. Inoltre, i dati raccolti dimostrano che “il 71% dei fan della PL ritiene che i club dovrebbero avere un impatto positivo in tematiche ambientali. E questo si traduce anche in apprezzabilità commerciale”, ha affermato Chris Goodwin, evidenziando il doppio beneficio etico ed economico delle iniziative sostenibili.
Il dibattito ha anche toccato le difficoltà legate al cambiamento, come il necessario coraggio di abbandonare naming partner legati ai combustibili fossili. Gli esperti hanno sottolineato come il lavoro di gruppo, anche a livello di investimento comune, possa innescare un effetto domino positivo tra i club. E come si evita il greenwashing? “Con la trasparenza su cosa effettivamente si stia facendo e quali sono le ambizioni del club, oltre a chiarire come si andranno a misurare i risultati”, ha precisato Kelsey Francis, invitando i club a rimuovere lo stigma legato a eventuali mancanze e a comunicare in modo autentico le proprie azioni; un’istanza di comunicazione trasparente alla quale ha voluto accodarsi anche Tom Harris, per il quale “creare team coesi e formati è il primo passo fondamentale quando si parla di sostenibilità”.
Il panel si è concluso evidenziando come l’approccio sostenibile non sia soltanto una risposta alle sfide ambientali, ma anche un’opportunità per migliorare la fan experience e rafforzare il posizionamento commerciale. L’adozione di politiche trasparenti e misurabili, unitamente alla collaborazione tra club, promette di generare un fenomeno di emulazione positiva nel settore. Il futuro del calcio, quindi, si prospetta sempre più orientato verso un modello olistico in cui la sostenibilità diventa un pilastro fondamentale per la crescita e l’innovazione. Per concludere, il panel ha offerto uno spaccato approfondito sul percorso intrapreso dalla Premier League verso un futuro più verde, dimostrando che, con impegno e trasparenza, il calcio può rappresentare un motore di cambiamento sociale ed ambientale.