SFS24: L’IMPORTANZA DEI DATI NELLA FOOTBALL INDUSTRY
La Changing World of Football Transfers Data Intervention, uno dei panel più attesi della settima edizione del SFS, ha offerto uno spaccato illuminante sull’impatto che l’intelligenza artificiale (AI) e l’analisi dei dati stanno avendo sul calcio, in particolare nei processi di scouting e trasferimento.
Sul palco si sono confrontati alcuni dei massimi esperti del settore: Cenk Ergun, ex Direttore Sportivo del Galatasaray, Nicola Innocentin, CEO Global Football Service, K. Tarkan Batgun, CEO Comparisonator, e Steven Vanharen, Direttore Tecnico e Sportivo dell’ETO FC Győr.
Il confronto è partito dall’esperienza personale di Ergun, che ha descritto come, nei primi anni 2000, lo scouting nei grandi club si basasse su strumenti rudimentali come le videocassette. Da allora, il settore ha subito un cambiamento radicale, con i dati diventati fondamentali non solo per valutare le performance attuali di un giocatore, ma anche per effettuare previsioni sulle sue prospettive future. Tuttavia, oggi il vero valore non sta semplicemente nella quantità di dati disponibili, ma nella capacità di interpretarli e integrarli nei processi decisionali.
Un esempio pratico di questa rivoluzione è stato raccontato da Nicola Innocentin, che ha illustrato il caso di una recente operazione di mercato per un club della Saudi Pro League. Partendo da un budget limitato di 9 milioni di euro e con tempistiche molto ristrette, l’AI è stata utilizzata per identificare rapidamente giocatori compatibili sia dal punto di vista tecnico che economico. “Grazie all’AI, siamo riusciti a concludere un’operazione che di solito richiede un mese in soli 10 giorni. I dati ci hanno permesso di individuare giocatori di valore compatibili con il budget a disposizione”, ha spiegato il CEO di Global Football Service, aggiungendo che la stessa Saudi Pro League sta puntando sull’analisi dei dati per innalzare il livello qualitativo del campionato.
Anche Steven Vanharen ha raccontato quanto l’uso dei dati sia stato essenziale per definire l’identità di gioco e le strategie di sviluppo dell’ETO FC Győr, sottolineando l’importanza degli stessi per definire un’identità di gioco e per selezionare i giocatori in linea con quella visione. Vanharen ha poi detto che i dati non sono stati utili solo per la prima squadra, ma anche per lo sviluppo delle accademie giovanili, aiutando a prendere decisioni su quali talenti interni coltivare e quali invece cercare all’esterno.
Il panel ha inoltre affrontato l’evoluzione culturale dei club verso un maggiore utilizzo della tecnologia. Ergun ha ricordato come inizialmente ci fosse una resistenza verso l’adozione della data analysis, un atteggiamento che è cambiato radicalmente nel corso degli anni: “Persino allenatori di alto profilo, come Roberto Mancini al Galatasaray, hanno chiesto di investire in data lab per supportare la gestione tecnica e sportiva. Questa trasformazione ha posto i dati al centro del processo decisionale, non solo per migliorare le performance, ma anche per garantire che ogni scelta rifletta un equilibrio tra le esigenze tecniche, economiche e identitarie del club”.
Un tema rilevante è stato il cambiamento nelle dinamiche di mercato, con un focus sulle collaborazioni future tra Italia e Turchia in vista degli Europei del 2032, che saranno ospitati dai due Paesi. È stato sottolineato come la Turchia possa rappresentare un modello per l’Italia dal punto di vista delle infrastrutture sportive e dei centri di allenamento, asset su cui il nostro paese non ha ancora del tutto investito.
L’obiettivo della football industry odierna non è solo quello di raccogliere dati, bensì di interpretarli e utilizzarli strategicamente per prendere decisioni rapide ed efficaci. Questo cambiamento rappresenta una vera rivoluzione per un settore in continua trasformazione, dove l’equilibrio tra innovazione e identità sportiva resta tratto caratteristico e fondamentale.