VIVA EL Fútbol: UN NUOVO PARADIGMA COMUNICATIVO
“Il calcio per la gente” come dice Lele Adani per sintetizzare la sua filosofia di vita, che durante il Summit è salito sul palco del Football Stage insieme all’amico e compagno di trasmissione Nicola Ventola. In un panel moderato da Vito Pace, CMO (Chief Marketing Officer) di Urban Vision, i due hanno parlato del nuovo format online ‘Viva el Fútbol’.
Dopo l’esperienza alla ‘Bobo TV’, gli ex calciatori – assieme ad Antonio Cassano – hanno deciso di continuare il loro percorso proponendo un progetto che insistesse sull’orizzontalità e sulla trasparenza comunicativa. “Conoscenza, competenza e credibilità sono le tre parole chiave che muovono costantemente il nostro lavoro, e che riflettono l’obiettivo che ci siamo posti nel fidelizzare la nostra community“, ha dichiarato pubblicamente l’ex punta nerazzura Ventola.
Numeri record e impressionanti, dato che solo su YouTube il canale ufficiale della trasmissione conta 73 mila iscritti e oltre 9 milioni di visualizzazioni a un anno dal lancio. “Un nuovo paradigma comunicativo che ha saputo ben sfruttare l’architettura digitale“, ha sintetizzato Pace introducendo il panel, con Adani che ha puntualizzato quanto la loro prima esperienza su Twitch (assieme a Bobo Vieri) possa essere paragonata all’avvento delle pay tv in Italia e nel mondo.
Un paradigma innovativo che pone l’accento su pubblici e target differenti, richiedendo approcci e strumenti diversificati per dialogare efficacemente. Un problema secondario, tuttavia, considerando che la “lingua del calcio” è universale, così come quella dello sport.
E per quanto riguarda gli obiettivi futuri? “Urban Vision vuole stravolgere in positivo i contesti urbani per costruire nuove relazioni con le persone” – ha detto Pace durante il panel, una frase che i due hanno citato e riutilizzato per descrivere i prossimi passi: travalicare i confini fisici dell’online espandendo il proprio raggio d’azione anche in sfere che interessino l’offline. In che senso? Diventare urban, accompagnando le persone in metropolitana, per strada e un po’ovunque. Un esperimento tutt’altro che azzardato, dato che i tre ex calciatori hanno già calcato diversi palchi teatrali, tra cui recentemente quello del Lauro Rossi di Macerata, riscuotendo un’incredibile risposta dal pubblico.
L’importante è rimanere interessanti e sfruttare il pallone come strumento di veicolazione di idee e passioni con il tessuto sociale, accettando con maturità anche le critiche costruttive, che possono rappresentare uno stimolo a migliorare ulteriormente. Per il resto, facciamo calcio.